Parigi nel XX secolo > Jules Verne > Epub ebook PDF download gratis

Titolo originale   Paris au XX° siècle
Autore                 Jules Verne
Traduzione         
Martina Acquaro
Editore                Elliot
Collana                Manubri  
Anno                   
2018
Pagine                
145
Prezzo      
          11,50 euro
ISBN                   
9788869936623 

 

 

 

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Trama
Michel Jéròme Dufrénoy è un giovane e valente poeta di versi latini da poco laureatosi in lettere antiche, categoria di studio ormai quasi estinta. Il  mondo e in special modo la Parigi del 1960, ovvero del XX secolo, come nel titolo, è fatta di grattacieli di vetro, automobili a gas, treni ad alta velocità, calcolatori ed una rete di comunicazioni mondiale, non ha bisogno di letterati o musicisti, le categorie non sono state soppresse ma modificate, la musica deve venire approvata dal governo ed è musica cacofonica e stonata ma considerata moderna, le poesia devono riguardare solo e soltanto l'epoca moderna altrimenti non vendono, c'è una vastissima biblioteca comunale da cui ci possono attingere solo opere moderne, il secolo precedente è stato fatto sparire, tutti se ne sono voluti sbarazzare e le biblioteche classiche con i volumi del ventesimo secolo erano relegati in vecchi uffici con vecchi impiegati a fare la muffa.
Michel, talentuoso poeta e consapevole di ciò è orgoglioso della sua cultura, derivante dal padre musicista deceduto quando Michel era in tenera età, e non riesce ad inserirsi in quella società che non lo capisce ne accetta, governata com'è dalla tecnologia e dal profitto economico. Michel un grande artista e dedica tutti i suoi sforzi a comporre poemi che nessuno leggerà mai, ma è incapace di lavorare per potersi mantenere e alla fine di una lenta parabola, disoccupato ed in miseria incontrerà una fine tragica nella quale si troverà anche la donna che ama e che lui non sa dov'è, alla fine di una lunga ricerca infruttuosa si ritroverà al Cimitero, con davanti a sè la prospettiva di un tragico destino. 

Il futuro secondo Verne

Dato il grande progresso tecnico del XIX secolo, Verne poteva immaginare una Parigi del 1960 non troppo diversa da quella ventura, industriale avanzata, con rete di metropolitana e centri meccanografici. Si parla di climatizzazione di ambienti, apparecchi televisivi, reti mondiali di trasmissione dati, sebbene ancora telegrafiche. L'autore cita un apparecchio chiamato facsimile, concettualmente non lontano dall'attuale fax[3]. Viene descritto l'edificio del Louvre con una costruzione in vetro davanti al suo ingresso, e di un altissimo faro dove ha sede l'attuale Torre Eiffel. L'autore non aveva previsto lo sviluppo della penna (si usano ancora quelle d'oca) e del tessile, parlando di abiti in fibra metallica, elementi di secondaria importanza. Ben più inquietante ed attuale un mondo contrassegnato da disagio sociale di cui fa le spese l'artista protagonista, divenuto perfettamente inutile in un contesto arido e pragmatico.

 

Recensione
Primo libro di Jules Verne che leggo, di sicuro non mi lascerò scoraggiare dalla lettura di questo libro nel leggere altri suoi volumi, non solo perchè è uno degli scrittori annoverati tra i classici ma perchè ogni scrittore merita una seconda opportunità di essere letto secondo la mia morale. Personalmente questo libro non mi è piaciuto gran che o forse è solo che le mie aspettative erano diverse, mi è sembrato di leggere un Dickens troppo breve che ha preso un finale alla Dostoevskij. La distopia fa da sfondo ad una breve storia in cui in modo sbrigativo un bambino passa ad essere un giovane impiegato nel lavoro, è quì che la storia prende corpo, includendo personaggi dalla mentalità nostalgica del secolo precedente ovvero il IXI, essendo il libro ambientato nel XX secolo e scritto nel VIII secolo. Ecco come Jules Verne vedeva il mondo del ventesimo secolo, come immaginava che fosse, si potrebbe dire che ha fatto un iperbole della nostra società attuale, il finale però mi ha deluso, trovo che con gli incipit che il romanzo ha dato non si possa concludere in modo così brusco senza che il lettore si ritrovi con poco in mano alla fine di tutto, sembra la bozza di un racconto se non fosse che ha un finale, un romanzo incompiuto con applicata la fine stile deu ex machina, stile volevo dare un idea di come immagino la Francia e l'Europa fra due secoli e uso come sfondo un ragazzo con una storia breve, per un racconto così breve un finale lieto sarebbe troppo triste e scontato...ecco cosa immagino io che abbia pensato lui, l'autore, Jules Verne, per scrivere questo libro. Come sempre, lo consiglio per farsene un'idea propria ma personalmente ho letto distopie migliori.

  

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