Furore > John Steinbeck > Audiolibro , Epub e ebook PDF download gratis

Titolo originale   The Grapes of Wrath
Autore                 John Steinbeck
Traduzione         
Sergio Claudio Perroni
Editore                Bompiani
Collana                Classici contempanei Bompiani   
Anno                  
2020
Pagine               
633
Prezzo      
         14,00 euro
ISBN                   88845274055   


 

  

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Trama


Recensione

Un libro che a leggerlo mi è sembrato di guardare un film western, con atmosfere di campagna e povertà, di silenzi e profumi.
Furore, nonostante il titolo, è un libro lento, non lento in senso pesante del termine, ma con atmosfere che ti fanno soffermare a immaginarle nella loro pienezza, nella loro tranquillità.
Seicentotrentatre pagine raccontano di un periodo di tempo di circa nove mesi, l'inizio dell'odissea che ha coinvolto milioni di piccoli proprietari terrieri che si sono ritrovati di punto in bianco ad essere dei migranti in cerca di lavoro perchè le banche li hanno espropriati dalle loro terre, gli ha requisito ogni bene che avevano e li ha rimpiazzati con la tecnologia, ovvero i trattori a scoppio.
In questa odissea, insieme all'intero villaggio, viene travolta anche la famiglia di Tom, i Joad. Tom è appena uscito di prigione, reduce dopo quattro anni di carcere e si ritrova ad affrontare la grande crisi in cui il paese è caduto, la terra della sua famiglia è stata espropriata dalle banche e le loro case sono state distrutte dai trattori. Tom e la sua famiglia si mettono in viaggio sulla route 66 in cerca di lavoro in California, già all'inizio del viaggio Tom viene a sapere che la California non offre niente ma preferisce tenerselo per sè e non scoraggiare la sua famiglia.
Le pagine si susseguono tra buoni incontri e problemi di meccanica, mi è piaciuto leggere le scene in cui Tom e il fratello Al aggiustano il camion e vengono narrati i procedimenti, perchè ora le macchine sono elettroniche e tra pochi anni solo pochi avranno la possibilità di ripararsele da soli e sarà anche illegale per via dei software che servono per aggiustarle e che sono esclusività di pochi, mi è piaciuto leggere di uomini e donne che nella sciagura si aiutano l'un l'altro e mi sono piaciuti molto i piccoli capitoli che Steinbeck ha inframezzato alle vicende dei Joad, dove con scrittura emotiva (con scrittura emotiva intendo descrizioni di percezioni e sentimenti più che figurativa) fa il quadro della situazione sociale dove sono compresi i Joad. Quello che Steinbeck racconta tramite la storia dei Joad vale per milioni di altre famiglie, nel libro l'autore racconta il dolore della perdita delle persone amate e fa capire quanto il senso di umiliazione, di vergongna e di rabbia c'è dentro le persone ma non ha tempo di essere focalizzato perchè si è troppo intenti a cercare di procurarsi i soldi per non morire di fame, e Tom, dopo e grazie a Casy il predicatore lo capisce, capisce che se tutte le persone affamate si uniscono contro lo stato delle cose non sarebbero crepati di fame ma avrebbero ottenuto qualcosa, se solo lo sconforto si fosse trasformato in furore le cose sarebbero cambiate, ma alla fine del libro rimane senza una fine, ciò che mi ha stupito è che l'autore ha iniziato il romanzo quando un membro della famiglia, la dolce Rose of Sheron, è incinta ma ancora non si vede la pancia, e fa finire il romanzo con quest'ultima che partorisce un bambino che purtroppo non si salva e infine allatta un uomo in fin di vita. Rose of Sharon allatta un uomo che sta per morire con un sorriso beato e misterioso verso il mondo. Mi ha lasciato di stucco l'ultima scena e penso abbia un certo significato simbolico che io non riesco a interpretare ma che ha sicuramente a che fare con la nascita, la vita e la morte, Rosasharn perde il suo bambino e si ritrova ad avere latte da dare ad un uomo che sta morendo di fame, la durata del libro è la durata della sua gravidanza, non penso sia un caso, penso che il personaggio di Rosasharn, nonostante sia il meno attivo del libro e quello messo più in sordina, sia simbolico per lo scrittore, sia rappresentativo di qualcosa, forse del ciclo della vita...

Veramente un ottimo libro, che tratta in particolare due temi, l'immigrazione e il sopravvento della tecnologia sull'uomo, che sono argomenti attuali e di lunga parlata, forse è per questo che il libro ancora oggi ha il suo bel posto tra gli scaffali delle librerie dopo quasi un secolo dalla sua pubblicazione.

2119 La disfatta dei Sapiens > Sabrina Guzzanti > Epub e ebook PDF download gratis

Autore                 Sabrina Guzzanti
Editore                Harper Collins Italia   
Anno                  
2021
Pagine               
400
Prezzo      
         18,00 euro
ISBN                   9788869058264






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Trama
La vicenda è ambientata nel futuro 2119 dove, dopo una lunga serie di catastrofi ambientali, pandemie e sconvolgimenti di ogni genere i superstiti sono stati costretti a sottomettersi ad un regime ingiusto ma che garantisce stabilità, liberamente ispirato al feudalesimo.
La società è formata da un centianio di milioni di supermiliardari onnipotenti e da tre miliardi di migranti ambientali senza diritto di voto, raggruppati in campi di accoglienza sui lembi di terra risparmiati dall'innalzamento delle acque.
I padroni del Consorzio, la più grande multinazionale che controlla il web, vogliono spingere il loro potere oltre i limiti consentiti dal governo e solo un gruppo di una piccola ma rinomata testata giornalistica chiamata Holly si oppongono alla lobby, rinomata perchè unica ad essere rimasta come giornale scritto non da robot ma da esseri umani.
Il Consorzio sta per mettere in rete un nuovo algoritmo in grado di eliminare definitivamente il libero arbitrio delle persone senza che loro se ne rendano conto, le poche speranze di salvezza sono nelle mani di Tess, bistrattata redattrice di una rubrica sui gatti e tutto il resto della redazione insieme a personaggi diversi come ingegneri del marketing e dei big data, azionisti psietati e riccastri spiantati, bambini e algoritmi, hackers e haters, saranno tutti coinvolti da una catena di avvenimenti che può portare alla fine della specie che si è autodenominata Sapiens Sapiens...

 

Recensione
Primo libro della comica e attrice Sabrina Guzzanti.
Acquistato per leggere qualcosa di leggero e divertente, questo libro non mi ha del tutto deluso, anche se mi aspettavo molta più ironia e comicità nelle pagine lette.
Il libro è semplie come intreccio e scorre veloce, la scrittrice ha preso molti argomenti sempre attuali come l'emergenza climatica, il progesso della tecnologia, le pandemie per metterli da sfondo alla trama che si concentra di più sulla libertà dell'individuo, libertà da un sistema che da ancora speranza contro le multinazionali, a pensarci bene il libro è molto più ottimista dei dati oggettivi della realtà in merito alla questione.

Consiglio di leggerlo a chi vuole una lettura poco impegnativa, leggera, ma che comunque lancia alcuni spunti di riflessione.    

Shining > Stephen King > Epub e ebook PDF download gratis

Titolo originale   The Shining
Autore                 Stephen Edwin King
Traduzione         
Adriana Dell'Orto
Editore                Bompiani
Collana                I nuovi grandi tascabili Bompiani   
Anno                  
2014
Pagine               
588
Prezzo      
         13,00 euro
ISBN                   9788845275746

 

 

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Trama
L'Overlook, un inquietante e imponente albergo che domina le montagne del Colorado, è stato tetro di numero delitti e suicidi negli anni e sembr aber assorbito forze malvagie che vanno al di là di ogni comprensione unama e si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo, per chiusura della stagione, resta isolato per la neve.
Jack Torrance, ex professore di storia e scrittore fallito accetta di fare il guardiano invernale dell'Overlook portandosi la moglie Wendy e il figlio di cinque anni, Danny, anche a dispetto di ciò che gli riferì il direttore e delle sue preoccupazioni, dopo essere stato licenziato dal suo incarico per aver picchiato un ragazzo della sua classe intento a tagliargli le ruote del furgone.
Durante il periodo invernale, quando l'albergo è vuoto e sommerso da metri di neve, come lo scorso anno, l'albergo, così viene rappresentato il male nel libro, comincia a fare presa sul protagonista Jack che ne rimane vittima mentre la moglie ed il figlio, grazie alle capacità divinatorie di Danny, riescono a fuggire dalle maglie del male.


Recensione
Quinto libro di Stephen King che leggo dopo "Stagioni diverse","Il gioco di gerald", "Misery" e "Colorado Kid".
Non avendo mai visto il film per ora non posso fare paragoni tra pellicola e libro anche se la mia mente si sia immaginata l'attoe Jack Nicholson mentre leggevo nonostante il protagonista nel libro ha i capelli rossi. Come gli altri libri di King (tranne "Stagioni diverse" raccolta di racconti) il libro è tutto un crescendo di tensione fino al finale dove staccare gli occhi dalla pagina comincia ad essere veramente faticoso per il lettore, perchè vuole sapere e le dinamiche sono avvicenti, mai lente, le pagine le ho lette senza neanche accorgermene e sono arrivata al finale, che come ne "Il gioco di Gerard" lascia lividi e contusioni seppur la vicenda in qualche modo si possa dire non essere del tutto tragica.
Senza dubbio mi è piaciuto e Sthepen Edwin King è sicuramente un autore che continuerò a leggere.

La menzogna di Ulisse > Paul Rassinier > Download Gratis del libro in PDF e Word

Titolo originale   Le Mensonge d'Ulysse
Autore                 Paul Rassinier
Curatrice            
Gualtiero Bosco
Traduzione          Gualtiero Bosco
Editore                Graphos
Anno                  
1996
Pagine               
283
Prezzo      
         22,00 euro
ISBN 10             
A000176204  

 

 

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https://www.inventati.org/apm/abolizionismo/rassinier_menzogna/RASSMENZ.pdf

 

Trama
Dalla prefazione dell'autore: "Un certo numero di testimoni hanno fatto, dalla Liberazione in poi, il quadro degli orrori dei campi di concentramento. […] l'immaginazione del romanziere, gli eccessi di lirismo del poeta, la parzialità interessata del politicante o le zaffate di odio della vittima servono da sfondo, volta a volta o tutti insieme, ai racconti finora pubblicati. Ho pensato, per parte mia, che fosse venuto il momento di spiegare quegli orrori con la penna fredda, disinteressata, obiettiva, al tempo stesso imparziale e spietata, del cronista – anche lui, ahimè, testimone – preoccupato unicamente di ristabilire la verità per gli storici e i sociologi dell'avvenire. […] Scrivendo La menzogna di Ulisse avevo l'impressione di fare eco a Blanqui, a Proudhon, a Louise Michel, a Guesde, a Vaillant, a Jaurès e di incontrarmi con altri […] i quali, tutti, hanno posto il problema della repressione e del sistema penitenziario partendo dalle stesse constatazioni e negli stessi termini in cui lo ponevo io, e per questo avevano ricevuto un'accoglienza piena di simpatia dal movimento socialista della loro epoca. [Oggi, invece] coloro che si vantano eredi spirituali dei comunardi, di Jules Guesde e di Jaurès sono stati insensibilmente portati ad avallare una letteratura la quale soffoca i dati elementari del problema della repressione in una cultura dell'orrore basata sul falso storico"
Il libro è composto da due libri, in passato pubblicati separatamente, il primo tra i due è "
Passage de la Ligne" dove l'autore racconta la sua esperienza e quello che ha visto da internato in due diversi campi di concentramento Buchenwald e Dora.
Il secondo libro, indicato come "parte seconda", si intitola: "La menzogna di Ulisse - l'esperienza degli altri" e quì l'autore fornisce le spiegazioni per il libro
Passage de la Ligne, lo scritto è un saggio riguardante il revisionismo, dove spiega di nuovo che lui non è un negazionista che mostra con diversi esempi e diverse smentite da parte di suoi "colleghi" come queste camere se siano esistite non erano per lo sterminio, in diverse pagine sostiene che molti dei deportati scampati ai campi di concentramento hanno ingrandito la vicenda a livelli non più da salotto ma politici e continua su questo tono, accusa di menzogna con prove e valide argomentazioni ciò che altri hanno scritto sulle camere a gas e gli orrori del regime.

 

Recensione 
Ho deciso di leggere questo libro proprio per lo scalpore che ha suscitato alla sua pubblicazione ed ancora oggi, 2021, suscita. "La menzogna di Ulisse" (compresa la sua seconda parte) non è un libro negazionista come è stato accusato da diverse persone sia online che attaccato da vere e proprie denuncie finite in niente in tribunale. Prefazioni ce ne sono due, una di Cesare Saletta e una di Paul Rassiner stesso che è stata quella che mi ha aiutato a capire meglio la vicenda riguardo al libro, pare che all'inizio, pubblicato solo
"Passage de la Ligne" il libro sia passato abbastanza tranquillamente, con commenti quasi indifferenti mentre alla publicazione del secondo libro, il saggio "La menzogna di Ulisse" che è stato unito con un edizione ne "Passage de la Ligne" come "La menzogna di Ulisse - le vicende degli altri" come parte seconda, sia stato ripreso in considerazione il primo volume per accusare, insieme ai due scritti, l'autore come negazionista, lui si difende, dichiara che nei suoi due scritti racconti solo cosa sia realmente accaduto e di come molti altri detenuti abbiano ingigantito taluni racconti solo per aggiungere orrore all'orrore, solo per voci sentite dire, solo per creare leggende in un posto macabro. Questa è la sua parola e la sua libera espressione, è un suo diritto raccontare la sua esperienza e le idee che si è fatto a riguardo, è una verità scomoda ma non aggiunge ne toglie niente ad un libro come può essere "Se questo è un uomo" di Primo Levi, dove le atrocità raccontate sono solo descritte meglio, danno maggior phatos al lettore e maggior coinvolgimento, Rassiner invece è molto rigoroso e non si perde in descrizioni, nulla viene raccontato da Levi che non si possa trovare anche in Rassiner, compresa l'assenza delle famose camere a gas, citate solo in una pagina di "Se questo è un uomo" come racconto descrittogli da un camerata che sapeva solo che le persone che uscivano da lì non uscivano più ma niente è prova certa che quelle camere siano esistite e siano state usate come arma di uccisione di milioni di persone, giustamente l'autore difendendosi sottolinea il fatto che i suoi due scritti abbiano fatto così scalpore e ricevuto denuncie quando un eminente personaggio in pubblico abbia negato per ben due volte il genocidio Armeno e non abbia avuto ripercussioni; la prefazione risale al secolo scorso e il genocidio Armeno è stato purtroppo riconosciuto da una delle più influenti nazioni del mondo, gli U.S.A., solo nel 2021 all'epoca era comunque riconosciuto da molte altre nazioni anche se l'Armeni ha dovuto lottare perchè il suo olocausto sia stato riconosciuto e non ha avuto dall'ONU una nazione come risarcimento, quest'ultima parte viene fatta intendere al lettore ma non è scritta esplicitamente, si può leggere tra le righe a mio avviso.
Rassinier pensava di ottenere supporto da diversi suoi colleghi e si è ritrovato coperto da una valanga di critiche e alcune stressanti e inutili denuncie da persone che neanche erano state deportate, probbilmente per quanto afferma ad esempio a pag.136:


"ho conosciuto dei detenuti che non si presentavano mai alle doccie perchè avevano paura di vedere gli apparecchi vomitare gas anzichè acqua; [...]"
Oppure la nota 1 a piè di pagina:
"Le camere a gas che certe SS negavano e che altri motivavano con gli stessi ragionamenti di Simone deBeauvoir, non esistevano a Dora. Non esistevano nemmeno a Buchenwald. Noto, di passata, che di tutti coloro che hanno descritto così minuziosamente gli orrori di questo genere di supplizio, d'altronde perfettamente legale negli USA, non vi è, a mia conoscenza, nessun testimonio de visu fatta eccezione per Hoss, Lagerkommandandant a Auschwitz, la cui testimonianz va presa con riserva in ragione tanto delle condizioni atroci in cui è stata redatta, quanto di quelle roccambolesche nelle quali è stata pubblicata (vedi più avanti). Vi è anche la testimonianza di Miklos Nyiszli e quella di Gerstein, ambedue chiaramente testimonianze false, oltre che quasi certamente apocrife (vedi, di nuovo, più avanti)"

o di come a pagina 141 descrive altri campi di concetramento di cui ha notizia non come lager di sterminio ma più campi di lavoro forzato, aggiunge nche che c'erano anche campi più severi 

"[...] La maggioranza di quelli venuti da altre parti raccontano soltanto cose orrificanti; tra essi, quelli di Ellrich sono i più spaventosi. [...] Quando si parla di campi di concentramento di citano Buchenwald, Dachau, Auschwitz, ed è un'ingiustizia, nel 1944-45 era la volta di Ellrich ad essere il peggiore di tutti."

Queste frasi e altre sono state messe in evidenza nel saggio, il vero romanzo incriminato, ovvero "La menzogna di Ulisse", come già detto due libri sono stati messi insieme sotto lo stesso titolo ma il primo libro che si legge è Passage de la Ligne dove Rassinier racconta la sua testimonianza mentre "La menzogna di Ulisse" è il secondo libro, il saggio con cui Rassinier cerca di mettere nero su bianco obbiettivamente la questione camere a gas principalmente, il numero dei deportati e fa anche diverse smentite pubblicando brevi estratti di altri libri di deportati e correggendoli dicendo che erano esagerati, chi li aveva scritti e il probabile perchè. Parla di altri genocidi, parla di altri campi di concentramento e conclude che il regime nazista non aveva in mente lo sterminio degli ebrei con camere a gas, ricorda al lettore che i deportati di guerra non erano solo ebrei ma prigionieri politici, handicappati, preti, ecc...E finisce con il dire, nella postfazione del 1950, che ogni angolo mondo deve guardarsi bene dai suoi campi di concentramento, perchè tutte le nazioni ne hanno diversi e adibiti ad altri scopi in periodi di pace ma appena la guerra inizia anche essi riprendono a funzionare e afferma che dovremmo tutti interessarci a far demolire tutti i campi di reclusione delle nazioni.

E' stata veramente interessante la lettura del saggio, una voce fuori dal coro, che ha subito la detenzione in due campi di concentramento e che ha il coraggio di dire che, nonostante accadessero cose orribili, non erano ne più che meno le cose orribili che capitavano anche nei campi di concentramento Russi o Greci, una voce che cerca di far emergere la verità senza esagerazione di come sono andate le cose. Non è un negazionista ma un ottimo revisionista e secondo me è un libro che oltre a "Se questo è un uomo"di primo Levi renderei obbligatoria la lettura nelle scuole per far si che le nuove generazioni possano capire il perchè c'è la guerra tra Palestina ed Israele e perchè è una guerra infinita, da dove è partita e da dove è nata, da quì si può procedere a studiare la seconda guerra mondiale!!
Gli Armeni, dopo anni di lotte, sono riusciti a far riconoscere il genocidio che hanno subito e nessuno che abbia negato l'olocausto Armeno è stato passibile di denuncie come lo sono stati quelli che hanno o che negano il genocidio tedesco e gli Armeni non hanno avuto alcun risarcimento per il loro genocidio mentre, per due fattori, le camere a gas e il conseguente olocausto di una razza, come l'ha voluta vedere l'ONU per i suoi interessi, hanno permesso agli ebrei di avere uno stato tutto per loro, lo stato che secondo la Bibbia gli aspettava, ovvero Israele, uno stato che prima non esisteva e che l'ONU ha preso un pezzo di terreno di un'altra popolazione per chiamarlo Israele e regalarlo al popolo ebraico (quando molti non sanno che già un terreno era stato regalato al popolo ebraico in Russia grazie a Lenin) quindi si può dire che grazie all'ONU tra Palestina ed Israele c'è una guerra che dura da oltre trent'anni, se decadesse lo stato di sterminio sulla Germania nazista vorrebbe dire che l'ONU ha sbagliato a concedere il terreno agli ebrei e dovrebbe prendersi le sue resposabilità, cosa che non accadrà mai fino a che chi cerca di dire la verità, prove alla mano, viene accusato di essere negazionista e perseguitato.

La figlia del reverendo > George Orwell > Download gratuito dell'Epub

Titolo originale   A Clergyman's Daughter
Autore                 George Orwell
Editore                Garzanti
Anno                  
1976
Pagine               
354
Prezzo      
         Usato (Edizioni nuove da
ISBN 10             
A000095966                

 

 

 

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Trama&Recensione
Libro interessante, dice più di quanto non sia scritto.
La storia è semplice: La figlia del reverendo, che si fa in quattro per mantenere la parrocchia e la comunità e servire suo padre un giorno, per la fatica e lo stress che quella vita le procuparno, perde la memoria mentre è in città e probabilmente per lacquisto di qualcosa, questo non è dedito sapere al lettore essendo che l'autore omette la motivazione per cui la protagonista si trova lungo una via di una città quando perde la memoria; viene notata in stato confusionale da alcuni vagabondi che la derubano e si approfittano di lei portandosela con loro in giro a chiedere l'elemosina, il gruppo si scioglie e lei rimane sola con quello più esperto dei tre che segue a cercre lavoro, trovano la mansione di braccianti nei campi di luppolo e la vita è dura, il suo amico di vagabondaggio viene arrestato per aver ruato delle mele e lei si ritrova completamente sola da quando ha perso la memoria, nonostante il sostegno degli altri braccianti che pensavano quell'uomo fosse il suo compagno, grazie proprio a quell'uomo, che le aveva lasciato una rivista, si riconosce in un annuncio e finalmente ritrova la memoria, capisce la situazione in cui si trova, una signora molto popolare in paese le aveva infangato l'immagine inventandosi che era scappata con un uomo che era andata a trovare la sera prima per semplice e casta amicizia, la voce era girata in paese, scrisse subito a suo padre ma non ricevette risposta, gli scrisse altre due volte ma non ricevendo risposta capì che suo padre credeva alle calunnie su di lei e non la rivoleva a casa per via dello scandalo che gli aveva procurato di conseguenza, la vicenda era finita su molto giornali ma lei nonostante vedendoli non si ricordava ancora.
La stagione del luppolo era finita, tornò in città e cominciò il suo periodo da senzatetto, sola per la prima volta, si avvicinò ad una zona dove si erano ritrovati degli altri senzatetto e si aggregò a loro, passò dieci giorni come senza fissa dimora, questo passaggio è interessante perchè l'autore scrive l'intero capitolo riguardande i diedi giorni della protagonista come senzatetto in forma di sceneggiatura e non di romanzo come è scritto il libro fino a quel momento; Millie viene ritrovata grazie all'interposta persona di suo padre tramite il maggiordormo del cugino che la portò a casa di quest'ultimo ed i capitoli ritornano normali, sembra proprio che Orwell abbia voluto dare alla scena proprio l'impressione che descrive nel romanzo in precedenza a quei diedi giorni, ovvero le sensazioni della protagonista che interdetta dal freddo e dalla fame non realizza veramente la sua situazione in cui era caduta, fu risvegliata dal domestico di suo cugino dal torporre che la paralizzava in fila per un pasto caldo tra molte altre persone, viene descritto l'incontro la il cugino e Millie dove quest'ultima si trasferisce fino a che le viene trovata una sistemazione con impiego in un istituto femminile di quarta categoria, vitto e alloggio scarsi, senza compentenze o qualifiche, comincia ad esercitare il ruolo della maestra a delle bambine di diverse fascie di età racchiuse in un'unica classe, intraprende di sua iniziativa delle attività che la resero ben accetta dalle alunne a dispetto delle precedenti maestre ma ben presto dovette interrompere tutto, redarguita aspramente dai genitori delle alunne e di conseguenza dalla padrona che le ammonì di tornare ai vecchi metodi, cosa che lei fece fino a quando, di punto in bianco verso metà anno scolastico, viene licenziata a dispetto dell'aumento di stipendio che si aspettava per aver gestito la scuola esattamente come voleva. Di nuovo spersa fu salvata dal deux ex machina fattosi postino per consegnare a Doroty una lettera dell'uomo con cui erano girate le malelingue prima che se ne andasse dal collegio, era partito per l'Europa e venuto a sapere da poco di cosa era successo in paese era riuscita a rintracciarla, diceva di aspettarlo che sarebbe venuto a portarla via da quel posto e portata a casa essendo che tutto la situazione si era sistemata e la sua reputazione riabilitata grazie ad una denuncia fatta e la causa vinta contro la calunniatrice a cui nessuno più credeva e che fece i bagagli nella notte. 
Nle viaggio di ritorno sul treno, l'uomo, che confessa di avere trentanove anni, chiede a Doroty di sposarlo dicendo di essere consapevole di non essere un buon partito ma mettendole davanti la dura realtà, la verità che l'aspettava al ritorno a casa, dove sarebbe tornata alla sua vita di una volta che dalla povertà e dallo stress le avevano causato la perdita di memoria e lo stato confusionale, che avrebbe vissuto come serva di suo padre nella povertà e quella vita l'avrebbe odiata essendo che prima o poi quella vita l'avrebbe logorata essendo che lei non credeva più alla religione dopo la sua esperienza e quando suo padre sarebbe morto avrebbe dovuto trovarsi un impiego e sarebbe stata sola, mise a confronto le due realtà e la strinse in un abbraccio, lei rimane inebetita nelle braccia di lui e si lasciò baciare fino ad arrivare al prondo di se dove vide, riguardo all'argomento contatto fisico, solo due zoccoli pelosi e la paura di essere presa da quegli esseri che le portavano via la sua innocenza la disgustò, si riprese e rifiutò l'uomo con garbo e lui tornò a parlarle come nulla fosse successo.
Nella mente di Doroty la chiesa e suo padre le avevano imposto il più casto rigore terrorizzandola sull'amore e sull'atto sessuale al punto che lei stessa ne era consapevole e preferiva cedere a se stessa piuttosto che aprire la mente a nuove possibilità, nonostante avesse perso la fede, questo perchè, a mio avviso, lei lo decise per paura, paura di qualcosa che non conosceva e non sapeva come si faceva, paura dell'ignoto mondo maschile se non per essere trattata da domestica dal padre.
Doroty sapeva a che vita sarebbe andata incontro, una vita faticosa, stressante esattamente come quella di prima, più di prima perchè non aveva più fede, quindi senza entusiasmo e nella povertà dove prima o poi, alla morte del padre, sarebbe caduta completamente e avrebbe dovuto trovare probabilmente un posto da insegnante, unica esperienza della sua avventura che probabilmente le permetterà di sopravvivere in futuro, mi ha intristito la scelta della ragazza, disposta a vivere nella povertà piuttosto che superare la paura, perchè di questo a mio avviso si tratta, del contatto fisico, dell'amore, del sesso, a lei spaventava meno la povertà. Penso sia questa la morale, se ne ha una, questo libro, o almeno la morale che gli ho dato io è che la paura vincola molte persone senza che neanche loro stesse se ne rendano conto e fa capire come un'emozione possa governare con coscienza oggettiva il nostro intelletto e quanto la volontà di una persona sia forte.
Conoscevo Orwell, come autore distopico essendo partita a leggere i famosi "1984" e "La fattoria degli animali" lessi poi il saggio "Verità e menzogna" e il romantico romanzo "Fiorirà l'aspidistra", questo testo non mi è dispiaciuto leggerlo ed ha lasciato un segno come gli altri suoi libri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Tenera è la notte > Francis Scott Fitzgerald > Epub download gratis

Titolo originale   Tender is the night
Autore                 Francis Scott Fitzgerald
Curatrice            
Fernanda Pivano
Traduzione         
Editore                Einaudi  
Anno                  
2008
Pagine               
383
Prezzo      
         9,00 euro
ISBN                   9788806174538





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Trama

 

 

 

 

 

Recensione

Dobbiamo ringraziare Fernanda Pivano, giornalista e saggista??, se la maggior parte delle opere di autori come Fitzgerarld, Hemmingway, Hunter S. Thompson e molti altri scrittori compresa la Beat generation noi italiani abbiamo potuto leggerla. 
La prefazione di questo libro è sua e comprende la storia della costruzione di "Tenera è la notte", dove viene narrata la confusionaria e lunga storia delle varie versioni del libro fino alla sua pubblicazione nonostante in inglese si possano trovare in commercio le diverse edizioni o i diversi libri.
Per chi volesse dare leggere un riassunto delle varie versioni stampate nel libro rimando alla pagina di Wikipedia
Il titolo a mio avviso è molto bello e lo lessi senza sapere esattamente di cosa parlava, a volte ho trovato la lettura pesante ma la cosa è soggettiva e nel complesso mi è piaciuto anche se è un libro triste, molto triste, dove l'essere umano e la vita vengono sottoposoti al giudizio del lettore, la vita di gente comune, comune nei sentimenti, ecco perchè è un libro comprensibile per chiunque abbia fatto certe esperienze o superato l'adolescenza in genere. La narrazione è eterogenea, il punto di vista di Rosmary esiste solo dal lato adolescenziale se no ci sarebbe dovuto essere il quarto libro che alla fine sarebbe stato sconclusionato perchè il vero punto centrale del romanzo a mio avviso è la figura di Dick Diver, citto continuamente con l'autore ed essendo protagonista in tutti i libri al contrario degli altri personaggi, la vicenda gira tutto intorno ai sentimenti e alla vita della familia Diver o meglio di Dick e Nicole perchè dei figli se ne parla ben poco.
Un libro che mi è rimasto impresso tra i tanti che ho letto per la semplicità dell'argomento e paradossalmente la complessità delle vicende narrate che avrebbero potuto essere più approfondite ma che probabilmente avrebbero appesantito il libro.
Una vicenda umana, niente di più, ma una semplice vicenda umana, per come la vedo io, racchiude moltissime cose.

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Titolo originale    The Grapes of Wrath Autore                 John Steinbeck Traduzione          Sergio Claudio Perroni Editore         ...