Titolo originale David Copperfield
Autore Charles Dickens
Traduzione Franco Prattico
Editore Newton Compton Editori
Edizione Biblioteca economica Newton
Anno 2009 (anno uscita originale 1949-50)
Pagine 797
Prezzo 7 euro
ISBN 9788854101715
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Trama
David Copperfield è l'ottavo romanzo pubblicato da Dickens.
La trama del romanzo è semplice quanto intricata. Narra le sfortune e le fortune del protagonista dalla sua nascita alla sua età matura (quanto matura non si sa visto che il romanzo finisce quando lui ha all'incirca sui ventisette anni) nella Londra Vittoriana del 1800.
Recensione
In un intervista il notevole autore Kevin Brooks ha affermato che "Hai ragazzi non serve il lieto fine" perchè "Spesso è solo una forzatura, rovina il realismo del racconto".
Personalmente non sono del tutto d'accordo con questa affermazione, a certi lettori il lieto fine serve, lo vorrebbero, scalda il cuore; vero è anche che a volte, soprattutto nei libri di Dickens, risulta una forzatura o meglio un deu ex machina.
I difetti che ho trovato in David Copperfield sono il deu ex machina finale (SPOILER) dove la morte di Dora permette a Coppperfield di capire a chi veramente era rivolto il suo amore e gli da la possibilità di sposarla, il finale l'ho giudicato troppo frettoloso, tanto per chiudere le avventure del protagonista tanto quanto l'ho trovato profondo in parole e sentimenti espressi. Nonostante ciò, e sapendo che all'epoca in cui venne pubblicato i libri era meglio se lunghi appunto per intrattenere le persone il più possibile in mancanza di mezzi quali televisione, radio, ecc... che abbiamo oggi nel XXI secolo, ho trovato il libro un grande romanzo, mi ha appassionato e mai annoiato, non ho trovato per niente pesante il libro che scorre come l'acqua una volta presi dalla storia.
Mi sono stupita di apprendere che David Copperfield di Dickens non ha nulla, ma veramente nulla a che fare con il David Copperfield illusionista, che oltrettutto sarebbe lo pseudonimo di David Seth Kotkin. L'originale, il vero Copperfield David, dopo lunghe peripezie ed aver dovuto sgobbare in fabbrica, grazie a sua zia Betsy Trotwood (che all'inizio del romanzo sembra un personaggio cattivo ed invece si scopre essere uno dei più saggi e dolorosi personaggi del romanzo), segue la carriera da magistrato, lavora poi come stenografo nei tribunali ed infinine diventa uno scrittore. Niente a che fare con illusionismo e magia.
Consiglio il libro a chi vuole leggere qualcosa di duraturo ma leggero e per chi cerca un lieto fine.
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